Il turismo dei villaggi che cambia

Ma come sempre il mercato decide di testa sua: accanto al turista che fissa la vacanza 6 mesi prima c'è sempre quello che si riduce all'ultimo minuto. Anni di esperienza di lavoro in portali dedicati ai viaggi e al turismo, mi hanno mostrato come sempre più i comportamenti d'acquisto dei turisti si siano frammentati.
Può capitare di ricevere una mail di richiesta per un preventivo il 3 agosto, per un Natale e Capodanno a Parigi con tanto di Babbo Natale a sopresa per il bambino. Oppure di ricevere il 27 gennaio la telefonata (arrabbiata) di un potenziale cliente che cerca le tariffe per Cuba.. per ottobre dell'anno dopo! E nella stessa giornata essere inondati di richieste per il Capodanno. Fino alla mattina del 31 dicembre persone disperate che mandano mail per "offertissime last minute capitali europee"...
Come affrontano tutto questo i tour operator? Con fasce di prezzo dai nomi fantasiosi (superprice 1 e superprice 2, gogodays, hardiscount, offerte best price divise in smart, premium, quality..) che cercano di invogliare il turista a prenotare il prima possibile, senza pero' dargli garanzie sul fatto che quel prezzo scontato è garantito se uno prenota x giorni prima.
Sempre più in evidenza il discorso "previa disponibilità".
E su internet è tutto un patchwork di offerte, richiami, popup, siti che collezionano e comparano offerte.. nel vano tentativo di star dietro al mercato.
Senza parlare dei biglietti aerei.. lì l'anarchia è ancora più grande! provare a fissare un volo con una compagnia lowcost (come la Ryan Air o la Vueling) può essere divertente ma anche frustrante.. con le tariffe che cambiano in continuazione.
Accanto alla segmentazione delle prenotazioni (semplificando, anche se non è così: prenota prima versus last minute) e al caos dei prezzi (che provoca la spiacevole esperienza di trovarsi in un villaggio turistico e scoprire che fra i vicini di tavolo c'è sempre quello che ha speso molto meno!) ci sono altri fenomeni emergenti nel turismo del 2007.
- i bambini/ragazzini in vacanza con famiglie
- i villaggi di "lusso"
Riguardo al primo punto, è impressionante il "potere" decisionale che stanno acquisendo i figli teenager (a volte anche bambini) costretti in vacanza con i genitori. Sia nel caso di famiglie tradizionali, ma soprattutto nel caso di figli di separati, assume un peso rilevante il club di animazione junior presente nel villaggio.
La presenza o meno di alcuni animatori particolarmente popolari, nei villaggi turistici, fa sì che il ragazzino decida (e quindi rompa le scatole ai genitori finchè non lo accontentano) per una meta piuttosto che per un'altra.
Grazie a Internet, ai forum, alle mail.. una volta a casa il ragazzino può tenersi in contatto con l'animatore preferito o quantomeno con altri ragazzini che condividono i suoi gusti, dando vita a volte a veri e propri fan club.
A parità di struttura, servizio, condizioni.. i genitori, che per una volta riescono a "liberarsi" serenamente dei capricci dei figlioli, sono ben disposti a seguire l'animatore di turno in una meta rispetto ad un'altra. Questo vale ancora di più nel caso di vacanze di padri separati in viaggio da soli con i bambini: il poco tempo passato insieme li spinge a sentirsi rassicurati nel scegliere un villaggio approvato dal figlio e nel vedere il figlio in buone mani, già conosciute.
Ovviamente queste sono generalizzazioni, non valgono per tutti.
Ma basta guardare la segmentazione che fa un tour operator importante come Valtur per comprendere la portata di questo fenomento: nel suo catalogo arriva a dividere in chicco club (2-3 anni), baby club (3-5 anni) kid club (5-7 anni), mini club(8-12 anni) e junior club(dai 12 ai 16 anni)!
Ma c'è anche chi si è spinto oltre, arrivando a garantire per i suoi villaggi (IGV) una copertura medica di neonatologia, una biberoneria aperta 24h su 24, nursery (attive dalle 9 del mattino fino alle 23) costruite secondo i più avanzati criteri dell'architettura e del design per l'infanzia, menù per bimbi..
Può capitare di ricevere una mail di richiesta per un preventivo il 3 agosto, per un Natale e Capodanno a Parigi con tanto di Babbo Natale a sopresa per il bambino. Oppure di ricevere il 27 gennaio la telefonata (arrabbiata) di un potenziale cliente che cerca le tariffe per Cuba.. per ottobre dell'anno dopo! E nella stessa giornata essere inondati di richieste per il Capodanno. Fino alla mattina del 31 dicembre persone disperate che mandano mail per "offertissime last minute capitali europee"...

Sempre più in evidenza il discorso "previa disponibilità".
E su internet è tutto un patchwork di offerte, richiami, popup, siti che collezionano e comparano offerte.. nel vano tentativo di star dietro al mercato.
Senza parlare dei biglietti aerei.. lì l'anarchia è ancora più grande! provare a fissare un volo con una compagnia lowcost (come la Ryan Air o la Vueling) può essere divertente ma anche frustrante.. con le tariffe che cambiano in continuazione.
Accanto alla segmentazione delle prenotazioni (semplificando, anche se non è così: prenota prima versus last minute) e al caos dei prezzi (che provoca la spiacevole esperienza di trovarsi in un villaggio turistico e scoprire che fra i vicini di tavolo c'è sempre quello che ha speso molto meno!) ci sono altri fenomeni emergenti nel turismo del 2007.
- i bambini/ragazzini in vacanza con famiglie
- i villaggi di "lusso"

La presenza o meno di alcuni animatori particolarmente popolari, nei villaggi turistici, fa sì che il ragazzino decida (e quindi rompa le scatole ai genitori finchè non lo accontentano) per una meta piuttosto che per un'altra.
Grazie a Internet, ai forum, alle mail.. una volta a casa il ragazzino può tenersi in contatto con l'animatore preferito o quantomeno con altri ragazzini che condividono i suoi gusti, dando vita a volte a veri e propri fan club.
A parità di struttura, servizio, condizioni.. i genitori, che per una volta riescono a "liberarsi" serenamente dei capricci dei figlioli, sono ben disposti a seguire l'animatore di turno in una meta rispetto ad un'altra. Questo vale ancora di più nel caso di vacanze di padri separati in viaggio da soli con i bambini: il poco tempo passato insieme li spinge a sentirsi rassicurati nel scegliere un villaggio approvato dal figlio e nel vedere il figlio in buone mani, già conosciute.
Ovviamente queste sono generalizzazioni, non valgono per tutti.
Ma basta guardare la segmentazione che fa un tour operator importante come Valtur per comprendere la portata di questo fenomento: nel suo catalogo arriva a dividere in chicco club (2-3 anni), baby club (3-5 anni) kid club (5-7 anni), mini club(8-12 anni) e junior club(dai 12 ai 16 anni)!
Ma c'è anche chi si è spinto oltre, arrivando a garantire per i suoi villaggi (IGV) una copertura medica di neonatologia, una biberoneria aperta 24h su 24, nursery (attive dalle 9 del mattino fino alle 23) costruite secondo i più avanzati criteri dell'architettura e del design per l'infanzia, menù per bimbi..
Ultimo fenomeno sempre più emergente.. i villaggi turistici per chi ha un reddito alto.
Una volta i villaggi turistici erano una soluzione economica per una vacanza. Con una formula che comprendeva tutto, la famiglia o la coppia si sentiva rassicurata di ritrovare dall'altra parte del mondo il suo microcosmo (cucina nazionale, standard occidentali nei servizi, personale che parla la propria lingua..). E per anni abbiamo assistito a una battaglia al ribasso, in cui i turisti cercavano l'offerta più bassa per quella meta da sogno.

Persone che vogliono essere seguite, coccolate, consigliate, con un certo stile.

Oppure a tour operator come ClubMed che ha da poco rifatto tutto il sito, con una concezione innovativa, offrendo la selezione della camera "a la carte" e stili di villaggi divisi per sensazioni, temi, per il piacere, per vivere lo sport o per rigenerarsi.. Un T.O. che evita la tv generalista, per scegliere come mezzi di comunicazione programmi di moda o tv satellitare.

Alcuni tour operator si stanno specializzando in villaggi meno grandi, ma la cui cura e rispetto ambientale è tale da ricevere la certificazione ambientale ISO 14001:2004 (è il caso di alcuni villaggi in Sardegna IGrandiViaggi, che hanno zero impatto ambientale).
Interessante notare che anche questo target usa Internet per informarsi, prenotare, acquistare..
Credo che molti T.O. e agenzie di viaggi (e di conseguenza anche portali turistici) dovranno fare delle scelte e posizionarsi nel segmento che riescono a coprire meglio. In caso contrario rischiano di non colpire con successo il proprio target. Insomma che questo non sia soltanto un messaggio augurale...(dal sito Bravoclub, uno dei migliori per la parte illustrativa/di visita al villaggio):
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