IAB 2006 secondo intervento di web marketing
il secondo intervento è partito da un approccio diverso (opposto?) rispetto a quello di webranking. il relatore Luca Ascani di Advance, ritiene che il Seo lo possano fare tutti, mentre il Sem (per lui = a PPC) sia molto difficile da fare a livelli elevati (per intendersi per investimenti di decine di migliaia di euro). Ha sottolineato che necessita di un grosso know-how e una forte esperienza (addirittura di anni!). E' importante essere aggiornati sulle modifiche di Google e Yahoo, per fare attività di sem.
La sua posizione pare protendere verso il sem, in quanto permette di avere risultati più immediati rispetto al seo. Importante che nel sem faccia rientrare le attività sui Mdr, le affiliazioni, i portali ecc.. quindi non solo ppc in senso stretto. Questo vale soprattutto per clienti che non puntano a fare branding ma altro (vendere, creare community ecc.)
fra l'altro suggerisce una strategia interessante: le campagne di ppc possono aiutare a definire il cpa (costo di acquisizione di un cliente) che poi viene usato per proporre affiliazioni, presenza nei portali, shopping ecc..
una delle cose più interessanti del suo intervento relativo al ppc: quando ha parlato di QUALITY SCORE.
ovvero di cosa conti per essere primi nei ppc (di google). ha detto chiaramente che non è una questione meramente economica (ovvero non basta dire io pago 1 euro e sono primo se tutti pagano di meno).
per avere migliori risultati è importante:
- la corrispondenza fra testo dell'annuncio e parole chiave,
- la corrispondenza fra testo dell'annuncio e la landing page
- il testo dell'annuncio (presenza della keyord)
- la struttura della landing page
- livello di clickthrough
come si vede, anche facendo sem, ci si avvicina alle logiche del seo!
infine ha ribadito l'importanza di rimettere mano ai testi dell'annuncio ogni tanto, a seguito di monitoraggio. (a questo proposito ha parlato dell'uso di software API, ovvero application programming interface, che dialogando direttamente con Google, aiutano da una parte a progettare le campagne, dall'altra a studiarle e monitorarle)
La sua posizione pare protendere verso il sem, in quanto permette di avere risultati più immediati rispetto al seo. Importante che nel sem faccia rientrare le attività sui Mdr, le affiliazioni, i portali ecc.. quindi non solo ppc in senso stretto. Questo vale soprattutto per clienti che non puntano a fare branding ma altro (vendere, creare community ecc.)
fra l'altro suggerisce una strategia interessante: le campagne di ppc possono aiutare a definire il cpa (costo di acquisizione di un cliente) che poi viene usato per proporre affiliazioni, presenza nei portali, shopping ecc..
una delle cose più interessanti del suo intervento relativo al ppc: quando ha parlato di QUALITY SCORE.
ovvero di cosa conti per essere primi nei ppc (di google). ha detto chiaramente che non è una questione meramente economica (ovvero non basta dire io pago 1 euro e sono primo se tutti pagano di meno).
per avere migliori risultati è importante:
- la corrispondenza fra testo dell'annuncio e parole chiave,
- la corrispondenza fra testo dell'annuncio e la landing page
- il testo dell'annuncio (presenza della keyord)
- la struttura della landing page
- livello di clickthrough
come si vede, anche facendo sem, ci si avvicina alle logiche del seo!
infine ha ribadito l'importanza di rimettere mano ai testi dell'annuncio ogni tanto, a seguito di monitoraggio. (a questo proposito ha parlato dell'uso di software API, ovvero application programming interface, che dialogando direttamente con Google, aiutano da una parte a progettare le campagne, dall'altra a studiarle e monitorarle)
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