Secondo giorno a casa

Non è male lavorare da casa. Certo impone una certa autodisciplina, perchè quando suona la sveglia non c'è nessun capoufficio che ti aspetta con l'orologio in mano, ma tu sai che se vuoi fare tutte le cose, ti devi alzare! Non puoi dormire fino a mezzogiorno.
Così: una colazione in casa (quanto tempo che non la facevo!) con calma, e poi si accende il computer. Si scarica la posta, si guardano le statistiche, si pianificano i lavori.
Da casa posso anche ricollegarmi al mondo con i vari sistemi di instant messaging, visto che in ufficio non si poteva. Ma è rischioso: ci sono tanti dipendenti che hanno voglia di cazzeggiare e ne approfittano per attaccarsi alla chiacchera. Meglio restare offline.

Verso mezzogiorno e mezzo una sortita fuori per prendere il pane, due verdure, la carne, insomma quello che serve per il pranzo. Che meraviglia entrare in un negozio non affollato, che non sta per chiudere (io arrivavo sempre alle 19.30 a fare la spesa!). Mi viene da osservare curiosa le altre persone: pensionati, casalinghe, studenti. E gli altri? chi saranno? liberi professionisti come me? disoccupati? di turisti in questa zona di Firenze ne arrivano pochi.

Il tempo di tornare a casa, cucinare qualcosa e poi si ricomincia a lavorare. Con calma, senza telefoni che squillano, senza interruzioni non volute.

Molti mi mettono in guardia, devi stare attenta a non barricarti in casa, devi sforzarti di uscire, devi esser brava a organizzarti senno' rischi di non compicciare nulla ecc. ecc. Vedremo!
Intanto ho talmente tante cose da fare che non ho il tempo di perdere tempo!

Comments

Anonymous said…
ciao, io lavoro a casa da parecchi anni, ed è arrivato il momento di non poterne più. mi sono afflosciata, ingrassata, addivanata in casa. col risultato di perdere buona parte del tempo che dedico al lavoro a..non lavorare. E' questione di autodisciplina, e all'inizio andava benissimo...all'inizio.

Il tuo post però mi fa vedere le cose in un'altra prospettiva, ormai mi ero abituata a vedere unicamente i lati negativi...

adele
Unknown said…
a me è capitato di lavorare più di prima, lavorando a casa...
un saluto, Emanuele

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