Comunicato ufficiale della BTO 2009

Pubblico il Comunicato Stampa che mi è arrivato dopo pranzo sulla BTO 2009:
INIZIA CON IL TUTTO ESAURITO LA SECONDA EDIZIONE DELL’EVENTO DEDICATO AL TURISMO ONLINE

TRIPADVISOR, ZOOVER E OYSTER HOTEL REVIEW: QUALI MODELLI DI RECENSIONE PER IL TURISMO?
Il tema è molto rilevante, anche alla luce delle recenti stime Nielsen che indicano una crescita di oltre il 12% in tre anni delle prenotazioni online e valutano in circa il 62% la percentuale di coloro che, per pianificare e scegliere le proprie vacanze, si affidano al web: circa 13 milioni di persone, sui 20 che fanno almeno una vacanza all’anno.
Secondo una stima di Google, oltre un terzo di coloro che hanno acquistato la vacanza in rete ha cambiato idea dopo aver consultato le recensioni degli utenti.

TripAdvisor - I numeri presentati da Roberto Frua sono impressionanti: TripAdvisor costituisce la più grande community di viaggiatori al mondo con oltre 30.6 milioni di visitatori al mese nel mondo, di cui 11.2 milioni in Europa e 1.3 milioni in Italia. 30 milioni di recensioni su 800.000 hotel, attrazioni turistiche e ristoranti.

Zoover - è nato nel 2004 a Utrecht in Olanda e si differenzia da TripAdvisor, del quale segue sostanzialmente il modello di “user generated review”, per aver basato il proprio sviluppo soltanto sulla vendita di spazi pubblicitari. A partire dal 2007, ha spiegato Michele Aggiato, Zoover ha aperto 13 siti internazionali e conta oggi di oltre 800.000 recensioni su 145.000 hotel, appartamenti, campeggi, villaggi turistici, crociere e case vacanza in oltre 25.000 destinazioni in tutto il mondo.

Oyster Hotel Reviews - in controtendenza propone un modello di recensione dove l’esame critico delle strutture alberghiere è affidato ad una squadra di Reporter, rigorosamente in incognito, che documentano, con appunti e numerose fotografie “non ufficiali”, tutti i pro e tutti i contro. Oyster Hotel Reviews, racconta Rob Paladino, nasce dall’idea di quattro businessmen, abituati a viaggiare per lavoro e spesso delusi dalla non corrispondenza tra ciò che si vede su internet e la realtà delle sistemazioni.
La differenza con TripAdvisor e modelli analoghi, sostiene Oyster, è l’obiettività della recensione: “Su TripAdvisor 100 utenti recensiscono una struttura; su Oyster un reporter recensisce 100 strutture”

BRAND KARMA
Morris Sim di Brand Karma parte dalla constatazione che i Social Media rappresentano comunità planetarie, con numeri da capogiro: Facebook raggruppa oltre 325 milioni di persone al mondo; Flickr contiene oltre 4 miliardi di fotografie e YouTube “trasmette” oltre 1 milione di video al giorno, su un totale di 100 milioni di video caricati sul network.

La chiave del successo di un Brand sui Social Media, spiega Sim, dipende dal Karma, ovvero dalla capacità del messaggio di coinvolgere emotivamente il pubblico e di spingerlo a trasmetterlo ad altri. Ciò è tanto più importante se si pensa che il 78% delle persone considerano più attendibili i consigli di altre persone rispetto ai messaggi pubblicitari.
Brand Karma attraverso una serie di strumenti di rilevazione e misurazione della presenza di un Brand sui Social Media restituisce all’utente un cruscotto sintetico che identifica un indice di notorietà e di citazione sui Social Media e soprattutto classifica le citazioni per argomenti ed evidenzia le positive e le negative. E’ possibile così verificare subito punti di forza e debolezza, reagire a potenziali problemi e anche confrontare la propria performance percepita rispetto ai concorrenti, con impatti diretti sulle performance e sulle politiche di pricing.

MARCO MONTEMAGNO
Marco ha coinvolto il pubblico in una dinamica carrellata attraverso le principali tendenze della rete, evidenziando quali trend possono essere rilevanti per il turismo. Primo fra tutti, il passaggio da un mercato del viaggio, fatto di destinazioni, programmi, voli, soggiorni, trasferimenti, tour, visite a un mercato dell’esperienza fatto di incontri, scoperte, emozioni, sensazioni, momenti, ricordi, da raccontare e da condividere sempre più in tempo reale attraverso i Social Media, un po’ come se il viaggio individuale diventasse esperienza collettiva.
Oppure il crowdsourcing, un modello di business che consiste nell’affidare un progetto ad una massa di persone non organizzate in un team, che contribuiscono tramite strumenti web (Wikipedia è un esempio emblematico). O il cloud computing, ovvero la possibilità di utilizzare risorse informatiche allocate in tutto il mondo e rese disponibili e utilizzabili ovunque, grazie alla rete, ad un costo parametrato all’effettiva necessità.

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